ADOTTARE UN CANE DI CANILE

[:it] di Alessandro Fazzi

 

Adottare un cane vuol dire scegliere di far entrare stabilmente nella propria vita un essere senziente, che presenta determinate caratteristiche, di specie e personali, che è necessario comprendere e rispettare. Si tratta di un gesto che garantisce il diritto di un animale non umano a trascorrere la propria vita in un ambiente adatto alle sue esigenze psico-fisiche, permettendo il suo inserimento a pieno titolo nell’odierna società umana. Pochi passi da ricordare possono aiutare nel comprendere le migliori modalità con le quali procedere all’adozione e accogliere correttamente il nuovo membro della propria famiglia.  

 

La differenza tra affido e adozione

L’adozione di un cane è un atto definitivo e, a livello civilistico, comporta il passaggio di proprietà – in caso di adozione in canile, dal Comune all’adottante. L’affido, invece, è la detenzione temporanea del cane, ad esempio in caso di necessità di valutare la compatibilità del cane all’ambiente familiare oppure in attesa che trascorrano i 60 giorni dal suo ritrovamento, senza che sia reclamato. L’affido può concludersi con la trasformazione in adozione o con il rientro del cane in canile.

 

Colloquio e visita pre-affido o pre-adozione

Prima dell’affido o dell’adozione, le migliori strutture effettuano un colloquio e a volte una visita pre-affido tramite i loro volontari od operatori, al fine di valutare la compatibilità della famiglia che desidera accogliere il cane – o meglio, quello specifico cane – all’interno della famiglia. Tale fase è estremamente delicata: un’erronea valutazione potrebbe portare a problematiche nella convivenza e relative conseguenze negative, incluso il rientro del cane in canile. Il colloquio può essere effettuato tramite compilazione di un modulo o un’intervista, anche durante l’eventuale visita alla casa nella quale l’adottante accoglierà il cane. Tra le domande più comuni vi sono, ad esempio, quelle utili a capire se i membri della famiglia sono consapevoli dei cambiamenti che avverranno nelle loro vite se accoglieranno il cane, quante ore questi rimarrà da solo, se vi sono altri animali oppure soggetti allergici ecc. Un cane richiede attenzione, tempo e dedizione: deve poter vivere nel rispetto delle proprie caratteristiche etologiche – e dunque deve poter correre, giocare e fare passeggiate e godere di una corretta interazione con gli esseri umani (ed eventualmente con altri cani, gatti o altri animali familiari). Nel momento in cui il colloquio o la visita abbiano esito positivo, sarà possibile firmare il modulo di affido o adozione e accogliere il cane nella sua nuova casa. Tale modulo rappresenta un vero e proprio contratto tra le parti, con obblighi reciproci da rispettare – come quello di effettuare la sterilizzazione dell’animale, laddove non sia stato possibile eseguirla in canile (per qualsiasi motivo).

 

Documentazione 

Il cane deve possedere un proprio libretto sanitario: verrà fornito dal canile, completo di tutti i vaccini e le altre annotazioni sanitarie di rilievo, oppure direttamente dal veterinario di fiducia, in occasione della prima visita. Inoltre, il cane deve obbligatoriamente essere provvisto di microchip (la legge impone di farlo entro e non oltre il secondo mese di vita):  all’interno del canile, lo stesso viene inoculato all’ingresso presso la struttura e il cane è registrato all’anagrafe a nome del Comune sul cui territorio è stato rinvenuto. Come detto, per mezzo dell’adozione viene effettuato un passaggio di proprietà dal Comune all’adottante e, dunque, tale passaggio deve essere registrato all’anagrafe canina.

 

Sterilizzazione

In Italia, la legge prevede obbligo di sterilizzazione per i cani randagi, al fine di arginare il fenomeno del randagismo e per ridurre il sovraffollamento nei canili. Di conseguenza, nel momento in cui si adotta un cane dal canile, questo sarà già sterilizzato. 

 

Vaccinazioni

In Italia, non esistono vaccini obbligatori per il cane. La W.S.A.V.A. – World Small Animal Veterinary Association – ha tuttavia individuato una serie di vaccini fortemente raccomandati:

  • Parvovirosi (CPV-2, Canine ParvoVirus tipo 2);
  • Cimurro (CDV, Canine Distemper Virus);
  • Epatite infettiva (CAV, Canine AdenoVirus).

La necessità di ulteriori vaccinazioni va invece valutata con il proprio veterinario di fiducia sulla base di fattori ambientali e relativi allo stile di vita, come ad esempio la vaccinazione avverso la leptospirosi e la tosse dei canili.

L’obbligo di vaccinazione scatta, invece, nel momento in cui si viaggia con l’animale al di fuori dei confini nazionali: in questo caso la normativa europea stabilisce che occorre essere muniti di un passaporto rilasciato da un veterinario abilitato dall’autorità competente, attestante l’esecuzione di una vaccinazione antirabbica in corso di validità, conformemente alle raccomandazioni relative al vaccino utilizzato.

 

Recupero comportamentale e inserimento in famiglia

Il fine ultimo del recupero comportamentale del cane in canile è prepararlo a una nuova adozione in famiglia, rendendolo pronto a rapportarsi correttamente con umani e altri animali in maniera sociale e fornendogli stabilità emotiva. I cani presenti all’interno nei canili provengono solitamente da famiglie che hanno deciso di lasciarli presso la struttura per vari motivi, tra i quali proprio eventuali problemi comportamentali, oppure cani randagi. In entrambi i casi, si tratterà di animali che non sono abituati a vedere nell’uomo una figura di riferimento. Per questo, anche l’adozione può essere una fonte di stress per l’animale, che si ritrova in un ambiente diverso da quello in cui ha vissuto e con persone che non conosce. Potrebbe dunque essere utile l’assistenza di un educatore cinofilo, prima in canile, per iniziare a costruire un rapporto, e, successivamente, a casa, per aiutare il cane ad ambientarsi al meglio nel suo nuovo ambiente. 

 

Perché adottare un cane da un canile 

In rete è possibile trovare numerosi annunci relativi a vendite di cani di razza, purtroppo spesso legati al traffico illegale di cuccioli dall’estero, separati troppo presto dalla madre e costretti ad affrontare viaggi in condizioni terribili, che arrivano anche a causarne la morte, sia durante il trasporto, sia una volta arrivati a destinazione o anche a seguito dell’acquisto da parte della famiglia. 

Adottare un cane dal canile contribuisce a porre un freno a tale fenomeno e regala una nuova vita a un cane che passa le sue giornate in un box, con il sollievo offerto solo dalle visite degli operatori, volontari ed educatori cinofili – che non riescono a lenire, però, la mancanza di una vera famiglia. Numerosissimi sono i cani ospitati in canile in attesa di adozione, di tutte le taglie e di qualsiasi età, che aspettano soltanto di trovare una nuova casa.

 

L’impegno della Fondazione CAVE CANEM ONLUS per garantire il rispetto del diritto all’adozione

La Fondazione CAVE CANEM ONLUS è impegnata in iniziative volte a garantire il pieno rispetto del diritto all’adozione di ogni cane: innanzitutto, continuando a portare avanti il progetto “Laboratorio Valle Grande: un nuovo modo di intendere il canile”, nel quale affianca il canile rifugio Valle Grande di Roma nell’implementazione del modello dinamico di canile. Nello specifico, il team di progetto costituito in particolare da educatori cinofili, è deputato al recupero di cani interessati da alterazioni comportamentali di rilievo e offre supporto ai volontari presenti nelle attività di gioco e socializzazione degli ospiti a quattro zampe. Nel corso del 2020 sono 398 le adozioni finalizzate grazie all’impegno dei volontari.  Sempre nell’ottica di valorizzazione del modello di “canile dinamico”, affiancando il Comune di Napoli nella selezione e formazione dei volontari che sono impegnati presso la nuovissima casa comunale di accoglienza per cani “La Collina di Argo”. Infine, fornendo il proprio supporto al Comune di Spoleto, nell’ambito del progetto “Fuori dalle gabbie”  che vede operare in sinergia canile comunale di Spoleto e casa di reclusione di Spoleto.

 

Infine, la Fondazione CAVE CANEM ONLUS agisce in prima persona per garantire il diritto all’adozione di singoli cani, tramite il proprio Dipartimento Adozioni, fornendo supporto alle amministrazioni comunali, alle forze di polizia, a enti e associazioni di volontariato. Interviene, in particolare, nel caso in cui vi sia bisogno di un parere professionale o un contributo economico per visite specialistiche, valutazioni comportamentali, esami diagnostici o interventi chirurgici particolarmente complessi ed onerosi.

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