Cane cerca casa – per raccontare il Parco degli animali e le sue storie

[:it]Un libro che racconta il Parco degli animali di Ugnano (FI) e le sue storie. Non solo, è il resoconto di un’evoluzione culturale nel rapporto tra umani e animali che ha interessato la città di Firenze, la narrazione di un percorso di crescita e di sviluppo di un canile rifugio che oggi presenta tutti i crismi di una struttura d’eccellenza dal punto di vista strutturale e gestionale.

Un lettore attento avrà modo di cogliere il filo conduttore tra le storie riportate nel libro, la volontà dell’autore Arnaldo Melloni di valorizzare gli intenti del comune di Firenze e del team che opera nel Parco egregiamente coordinati dal responsabile operativo Andrea Biagi: dare vita a un modello pionieristico di lotta al randagismo, prevenzione all’abbandono, supporto agli addetti ai lavori, inclusione sociale.

Con questo breve articolo vi spieghiamo perchè la Fondazione CAVE CANEM ONLUS sostiene da sempre il Parco degli animali e perchè ho deciso di contribuire alla stesura di questo libro con due storie.

Il Parco degli animali di Ugnano (FI) apre i propri cancelli nel 2011 e da allora è stato un porto sicuro per cani maltrattati o abbandonati ma anche un punto di riferimento per le Istituzioni, il mondo del volontariato e i cittadini.

Il Parco prevede una gestione in house da parte della Pubblica Amministrazione che torna a vestire i panni di “proprietario consapevole e responsabile” degli animali senza famiglia di cui è responsabile; lo fa con la diligenza del buon padre di famiglia così come previsto dalla norma. Con i servizi offerti – primo fra tutti il servizio di pensione per cani e gatti di proprietà in base a tariffe proporzionate al reddito –  si pone come interlocutore attendibile nei confronti dei cittadini e del territorio. Contestualmente porta avanti un’azione di controllo delle nascite come forma di contrasto al randagismo.

I risultati raggiunti – 481 adozioni, 130 cani accolti per impossibilità temporanea dei proprietari e poi tornati in famiglia, 380 cani ospitati in pensione – sono il frutto di una sinergica collaborazione tra tutti i soggetti deputati alla cura e all’accudimento dei nostri amici a quattro zampe e permette di rispettare la normativa vigente in materia di salute pubblica, tutela e benessere animale; salvaguardare non solo il benessere dei cani e dei gatti coinvolti ma anche gli interessi dei cittadini e le risorse economiche dell’Amministrazione comunale. Dietro ai servizi offerti, infatti, c’è sicuramente la volontà di agevolare il quotidiano di cani e umani ma anche l’intenzione di garantire la sostenibilità economica della struttura.

Ciò che rende davvero eccezionale questa realtà come anticipato sono gli innumerevoli servizi forniti agli animali ma anche le occasioni di riscatto per i soggetti appartenenti alle fasce vulnerabili: uomini e donne con un potenziale e una sensibilità inespressi i quali, attentamente selezionati e formati dalla direzione del parco, mettono a disposizione dei quattro zampe, le competenze acquisite.

I cani, presto anche i gatti, senza famiglia vengono accuditi all’interno di una struttura davvero accogliente e accompagnati in un percorso di recupero psico fisico per agevolarne l’adozione. Visitando il Parco degli animali non possono passare inosservate la professionalità e la dedizione con le quali il team presente svolge il proprio lavoro e l’impegno profuso nell’individuare per ogni cane persone speciali pronte ad aprire le porte della propria casa.

Molti si chiederanno quali sono i segreti di tutto questo?

A mio avviso tre: le persone che operano nel Parco degli animali, una visione strategica, una gestione manageriale.

Questa la mia visione da tecnico del settore. Lascio alle pagine del libro “CANE CERCA CASA” il compito di ripercorrere le storie a lieto fine scritte nel Parco degli animali.

Un articolo di Federica Faiella Vicepresidente Fondazione CAVE CANEM ONLUS

 

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