Dipartimento adozioni – la storia di Yang e Daniela

Yang e suo fratello Pasqualino sono due cani ai quali il team del Dipartimento Adozioni della Fondazione CAVE CANEM ha deciso di dare aiuto.

La richiesta di supporto è giunta al nostro Dipartimento Adozioni dall’Associazione ARGO, a causa dei sintomi di probabile origine neurologica che interessavano i due giovani cani ospitati in canile: perdita di equilibrio, con conseguenti anomalie deambulatorie, e continui cedimenti delle zampe avevano addirittura portato alcune famiglie interessate a rinunciare all’adozione.

La Presidente della Fondazione CAVE CANEM, Adriana Possenti, ha lavorato in equipe con i medici veterinari impegnati in canile, con la Dottoressa Silvia Degli Esposti dell’Ufficio Tutela Animali del Comune di Modena e con la Dottoressa Laura Righi, Presidente dell’associazione ARGO, impegnata nel canile comunale di Modena, affinché Pasqualino e Yang potessero ricevere la migliore assistenza medico-veterinaria. Il Dipartimento Adozioni ha finanziato esami neurologici particolarmente costosi. Tale azione è risultata essenziale per comprendere che la loro patologia non è degenerativa seppur si tratti di una condizione neurologica permanente. Con questa conferma le possibilità di adozione sono sicuramente aumentate e i volontari dell’associazione ARGO hanno potuto sponsorizzare con maggiore consapevolezza l’appello per Pasqualino e Yang.

La scorsa settimana abbiamo condiviso con voi il lieto fine della storia di Pasqualino, che ora vive felice grazie al gesto d’amore compiuto da Cristina la quale ha deciso di adottarlo.

Oggi condividiamo con voi la testimonianza di Daniela la quale ha aperto le porte della propria casa e del proprio cuore a Yang.

Oggi Yang compie 2 anni e mezzo e soprattutto festeggiamo 1 anno e mezzo insieme.

Ho conosciuto Yang i primi giorni di settembre del 2019 grazie a Chiara, una cara collega e, nel tempo libero, volontaria del Canile Intercomunale di Modena. La prima volta l’ho visto in un video girato all’interno del box che condivideva con Pasqualino. Era molto evidente, anche ad una persona come me che non hai mai avuto un cane in casa, che Yang avesse un problema motorio. Mentre correva felice verso Chiara gli si aprivano le zampe anteriori “a stella” e sbatteva il mento, subito però si rialzava e di nuovo scivolava, si rialzava e di nuovo cadeva, con quel suo dolce tremolio alla testa.

Non nego il fatto di aver provato subito nei suoi confronti un sentimento misto fra pena e tenerezza, soprattutto al pensiero che si potesse fare male sbattendo il mento o il muso sul freddo pavimento in cemento. Dopo è arrivata la rabbia, fortissima, nei confronti delle persone che lo avevano maltrattato (ma come si fa dico io?) motivo per il quale aveva, per fortuna, fatto il suo ingresso in canile a seguito di una denuncia formale. Subito dopo però mi sono concentrata su di lui e ho pensato “quanta energia e quanto entusiasmo nonostante tutto”.

Inutile dirlo…mi sono letteralmente innamorata di lui, il classico ‘colpo di fulmine’…i sentimenti e l’emozione molto intensa che ho provato in quel momento preciso non si possono descrivere a parole e dirò che qualcosa dentro di me è cambiato.

Ho chiesto subito a Chiara se fosse possibile andare in canile, e in quali modalità, per poterlo conoscere. Chiara mi ha subito spiegato che esiste l’adozione a distanza, che consiste nel trascorrere un paio di ore al mese con il cane ‘adottato’, ovviamente con la supervisione di una volontaria.

Arriva la domenica del primo incontro, ero molto emozionata, non mi vergogno a dirlo. Chiara mi ha mostrato le varie aree del canile, abbiamo fatto il giro completo dei box con i vari cagnolini e, finalmente, lo vedo.

Ci corrono incontro con tutto l’amore possibile sia Yang che Pasqualino, alla ricerca di tutte le coccole e i baci del mondo. I sentimenti provati durante la visione del video si sono assolutamente confermati con un’unica differenza… la pena non c’era più se non quella nei miei confronti, Yang ha tanto da insegnare e io ho tanto da imparare… cadere e rialzarsi più forti… se poi lo si fa insieme diventa speciale.

Istintivamente l’avrei portato subito a casa con me, già da quel primo incontro. Io però non ho esperienza con i cani, non ho mai tenuto al guinzaglio un cane per più di 15 minuti… ma una cosa l’ho capita: sono esseri viventi meravigliosi, ognuno diverso dall’altro, che meritano amore, tempo, rispetto, cibo ed acqua, la loro vita, il loro benessere, dipendono da noi. Ha prevalso la ragione e ho scelto l’adozione a distanza.

Adottare un cane, qualsiasi esso sia, con ipoplasia cerebellare o no, richiede responsabilità e consapevolezza.

Sono andata per 4 mesi al Canile. Lunghe passeggiate con Yang e tante tante coccole insieme a tante cadute. Yang ogni 2 passi cadeva, faceva la pipì come le femmine, camminava e correva zig-zag con il corpicino obliquo. Chiara mi ha insegnato tante cose riguardo alla comunicazione tra cani, a come infilare la pettorina, come tenere il guinzaglio, come evitare certe brutte cadute e tanto altro ancora. Non la ringrazierò mai abbastanza per la pazienza che ha avuto nei miei confronti e per l’amore che dimostra nei confronti dei suoi amati cani.

Arriva dicembre e, dopo tanti di ragionamenti, dubbi, incertezze, insicurezze ma anche maggior consapevolezza e conoscenza ho pensato ‘impareremo ancora tanto ma INSIEME’. Dopo 4 mesi, ha vinto il cuore e il 29/12/19 sono finalmente andata a prendere Yang.

Per finire vi dirò com’è Yang: mi aspetta a casa tranquillo senza abbaiare mentre sono al lavoro, continua a non sporcare in casa, non morsica, non rovina niente in casa e soprattutto, durante le nostre 3-4 uscite giornaliere cammina o corre spesso dritto e quasi senza cadere. Serve tanta pazienza e un po’ di forza (morale e fisica), è migliorato davvero tanto ma è giusto dire che sicuramente la passeggiata con lui è più impegnativa… andiamo ancora zig-zag e, cambiando spesso direzione improvvisamente, bisogna stare soprattutto attenti a non pestargli la coda o le zampine dietro, bisogna prevenire qualche caduta aiutandolo al guinzaglio e per salire/scendere dalla macchina o in presenza di molto gradini, bisogna prenderlo in braccio. Ho scritto molto gradini perché, se sono pochi, adesso Yang riesce a farli”.

Non possiamo che ringraziare Cristina per il gesto d’amore compiuto nei confronti di Yang e augurare loro tutta la gioia del mondo! Siamo felici di aver contribuito seppur nel nostro piccolo, a questo lieto fine da favola.

Tra gli obiettivi del Dipartimento Adozioni sono presenti la salvaguardia del diritto alla salute e del diritto all’adozione di cani, anche quando gli stessi risultano interessati da patologie croniche o particolarmente complesse. Per questo, offriamo supporto alle Amministrazioni comunali e alle Associazioni, laddove sia necessario compiere esami diagnostici o interventi chirurgici particolarmente onerosi.[:][:]

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